mercoledì 12 maggio 2010

Superiori: il Voto di Religione farà media.

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Il Consiglio di Stato stabilisce che gli insegnanti di religione hanno diritto a partecipare agli scrutini ed il loro voto può fare media per gli studenti che scelgono di seguirla.

Con una sentenza della scorsa estate, il Tar aveva dichiarato illegittima la partecipazione dei docenti agli scrutini, in quanto "lo Stato italiano non assicura la possibilità per tutti i cittadini di conseguire un credito formativo nelle proprie confessioni o per chi dichiara di non professare alcuna religione, in etica morale pubblica". Il Ministro Gelmini aveva subito criticato la decisione del Tar, e si rivolse al Consiglio di Stato. Ed ora è arrivata la nuova sentenza che riammette a tutti gli effetti gli insegnanti di religione agli scrutini.
Il Consiglio di Stato appoggia il Ministro della Pubblica Istruzione Gelmini dicendo che gli insegnanti di religione hanno diritto come qualsiasi altro docente a far valere i propri voti durante gli scrutini e gli studenti che scelgono di seguire l'ora di religione possono ricevere per questo ulteriori crediti. Il voto di religione farà media insieme agli altri voti per tutti gli studenti che la seguono. Mentre per chi non segue l'ora di religione, la media dei voti sarà fatta soltanto sulle altre materie, escludendo quindi la religione.

Secondo il Consiglio di Stato, infatti, non è discriminatorio dare la possibilità ai docenti di religione di partecipare agli scrutini di quegli studenti che non hanno scelto di seguire la loro materia, anche se sono una minoranza nella classe. Ed è giusto che il voto di religione possa fare media per gli studenti che la seguono, come tutte le altre materie. L'ora di religione può servire, a chi la segue, ad acquisire crediti formativi come qualsiasi altro corso extrascolastico.

Il Ministro Gelmini ha annunciato con grande soddisfazione "la notizia che il Consiglio di Stato, ha riconosciuto la legittimità delle ordinanze nelle quali si stabiliva che ai fini dell’attribuzione del credito scolastico, determinato dalla media dei voti riportata dall’alunno, occorreva tener conto anche del giudizio espresso dal docente di religione. Il Consiglio di Stato infatti ha stabilito che, nel caso l’alunno scelga di avvalersi di questo insegnamento, la materia diventa per lo studente obbligatoria e concorre quindi all’attribuzione del credito".

Alla pubblicazione della sentenza del Consiglio di Stato, subito si sono scatenati sul web i “commentatori”: c’è qualche alunno che è favorevole a tale decisione perché così alza la media dei propri voti scolastici e chi è contrario, definendo tale ordinanza incostituzionale, perché l’Italia dovrebbe essere un paese laico.

L’ora di religione è, secondo i programmi ministeriali, un’ ora durante la quale vengono insegnate le varie religioni del mondo e non solo quella cattolica: perciò non si può definire tale provvedimento incostituzionale. In teoria. In pratica, invece, non è così perché in alcuni casi l’ora di religione è spesso confusa, dai docenti stessi, con l’ora di catechismo, durante la quale viene insegnata solo la religione cattolica. Altro metodo, quello più adoperato dai docenti e più amato dagli alunni, è quello di “passare” l’ora di religione non facendo nulla, magari ripetendo le materie delle ore successive.

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