venerdì 23 aprile 2010

Difenditi dai contributi scolastici abusivi... E' una truffa!

1
I contributi scolastici sono volontari, eppure in molte scuole vengono fatti passare per obbligatori.


I contributi scolastici sono deliberati dai Consigli di Istituto. Il comma 622 della legge 296/2006 (finanziaria 2007), intervenendo nuovamente sul tema dell’obbligo di istruzione, della durata di dieci anni e del suo innalzamento, ha stabilito che “resta fermo il regime di gratuità ai sensi degli articoli 28, comma 1, e 30, comma 2, secondo periodo, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226”.
In ragione dei principi di obbligatorietà e di gratuità , non è consentito imporre tasse o richiedere contributi obbligatori alle famiglie di qualsiasi genere o natura per l’espletamento delle attività curriculari e di quelle connesse all’assolvimento dell’obbligo scolastico. Eventuali contributi per l’arricchimento dell’offerta culturale e formativa degli alunni possono dunque essere versati dalle famiglie solo ed esclusivamente su base volontaria.
Molti documenti ufficiali permettono di accertare la volontarietà del contributo scolastico. Ecco i principali:
- Testo Unico (DLgs 297/1994) art. 200 - Tasse scolastiche e casi di dispensa
- Pagina domande frequenti dell'Ufficio Relazioni con il pubblico del Ministero della Pubblica Istruzione;
- Parere dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna
In particolare nel parere dell'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna si legge che il Testo Unico deve essere considerato l'unico riferimento per la disciplina delle tasse scolastiche. Pertanto il pagamento delle tasse scolastiche erariali rappresenta la sola condizione indispensabile per la regolarità dell’iscrizione e della frequenza degli alunni appartenenti al segmento di istruzione non obbligatoria.
Possono rifiutare la domanda di iscrizione se non pago il contributo volontario?
No, come affermato precedentemente le scuole non risultano titolari di autonomo potere impositivo di tasse e contributi, facoltà questa riservata
esclusivamente allo Stato. Quindi non possono obbligare il cittadino a pagare alcun tipo di somma e non possono rifiutare una domanda di iscrizione a causa del mancato pagamento.
Il mio Dirigente Scolastico afferma che il contributo si deve pagare perché lo ha stabilito il Consiglio di Istituto. E' vero?
Falso. Il Consiglio di Istituto non risulta titolare del potere di cambiare la natura del contributo scolastico, che è volontaria. Al più può deciderne l'entità e stabilire le attività per le quali è destinato.
Cosa sono obbligato a pagare?
Gli studenti che abbiano adempiuto all'obbligo scolastico sono obbligati a versare le cosiddette tasse scolastiche. L’impianto normativo tuttora in vigore in tema di tasse scolastiche (art. 200 d.lgs 297/1994) prevede quattro distinti tipi di tributo: di iscrizione, di frequenza, di esame e di rilascio di diploma.
Tassa di iscrizione: E’ esigibile all’atto dell’iscrizione ad un dato corso di studi secondari, non è rateizzabile ed è devoluta integralmente all’Erario. L’importo è di 6,04 euro.
Tassa di frequenza: deve essere corrisposta ogni anno. La tassa deve essere pagata per intero sia nel caso che l’alunno si ritiri dalla scuola sia nel caso che sia costretto ad interrompere la frequenza per motivi vari. Il pagamento è riconosciuto valido, in caso di trasferimento di uno studente da istituto statale ad un altro statale.
Tassa di esame: Deve essere corrisposta esclusivamente nella scuola secondaria superiore in unica soluzione al momento della presentazione della domanda per esami di idoneità, integrativi, di licenza, di qualifica, di Stato.
Tassa di diploma: La tassa deve essere corrisposta in unica soluzione, al momento della consegna del titolo di studio.
Chi è esentato dal pagamento delle tasse scolastiche?
Ai sensi dell’art. 200 d.lgs 297/94, l’esonero del pagamento delle tasse scolastiche può essere ammesso per merito, per motivi economici, e per appartenenza a speciali categorie di beneficiari. Questi tipi di esonero valgono per tutte le tasse scolastiche ad eccezione della sola tassa di diploma.
A cosa sono destinati i contributi scolastici?
I contributi scolastici dovrebbero essere finalizzati all'innovazione tecnologica, all'edilizia scolastica e all'ampliamento dell'offerta formativa (DL. 40/2007 Legge Bersani). Nella realtà le scuole li utilizzano spesso per coprire le spese ordinarie: pulizie, manutenzione, fotocopie, supplenze brevi, ecc.
I contributi scolastici sono detraibili dalle tasse dei genitori?
Tutti contributi volontari versati alle scuole durante l'arco dell'anno scolastico, possono essere detratti dalle persone fisiche nella misura del 19%, purché venga conservata ricevuta del versamento e nella causale sia stata specificata la seguente dicitura: erogazione liberale per (almeno una delle seguenti motivazioni) innovazione tecnologica; ampliamento dell'offerta formativa; edilizia scolastica. Spesso le scuole, per evitare di far scoprire alle famiglie che il contributo è volontario, non forniscono questa indicazione. Così il contributo pagato non può essere nemmeno detratto dalle tasse.
Se non voglio pagare come posso fare?
Come ampiamente spiegato nei punti precedenti, ogni studente ha diritto ad usufruire dei servizi didattici essenziali senza dover pagare, proprio perché il contributo scolastico volontario dovrebbe essere destinato ad ampliare l'offerta formativa. Pertanto l'unico contributo che uno studente è tenuto a pagare alla propria scuola è rappresentato dal rimborso delle spese sostenute dalla stessa per conto delle famiglie: libretto delle giustificazioni, carta per le pagelle (che alla fine del quinquennio restano allo studente) e polizza assicurativa, sempre che la la scuola ne abbia sottoscritta una. Queste voci di spesa non possono superare i 20-25 euro. Fate quindi presente al Dirigente Scolastico che avete intenzione di pagare alla scuola solo il rimborso di queste spese mediante una lettera inviata con raccomandata A/R. Nella lettera comunicate le vostre intenzioni di pagare solo la parte del contributo scolastico strettamente obbligatoria, citando documenti e leggi elencati precedentemente, allegandone preferibilmente una copia.
Perché i Dirigenti Scolastici ricorrono al contributo scolastico?
Il Ministero da anni sta tagliando i fondi destinati agli Istituti Scolastici, pertanto per riuscire ad assicurare il funzionamento delle scuole sono costretti a chiedere soldi alle famiglie. Se una volta il contributo era meno oneroso e destinato ad ampliare l'offerta formativa, oggi serve soprattutto a garantire il funzionamento base delle scuole: manutenzione, pulizia, materiale di consumo da ufficio come carta e toner, ecc. Inoltre serve ad anticipare il denaro per pagare le supplenze brevi, che in teoria sono a carico dello Stato ma in pratica da anni ricadono sulle scuole pur non essendo previsti dei fondi appositi.
Cosa mi consigliate di fare?
Se la vostra famiglia ne ha la possibilità, vi consigliamo comunque di pagare, perché la richiesta delle scuole è giustificata spesso da una reale necessità di sopravvivenza. Inoltre potete giudicare voi stessi se questo denaro è speso bene o male attraverso il servizio erogato dalla scuola. Per contro se non ne avete la possibilità economica, la legge vi tutela e vi offre la possibilità di sottrarvi al pagamento del contributo. 


Noi non vogliamo essere presi per fessi! 
E non sottostiamo a questo abuso diffusissimo nelle scuole italiane, facendo finta di non capire,
perciò crediamo sia giusto diffondere queste informazioni.


Ora a voi la scelta se pagare o meno.


Ringraziamo Skuola.net per averci fornito queste utili informazioni.

1 Response to "Difenditi dai contributi scolastici abusivi... E' una truffa!":

Kekkolp ha detto...

Finalmente!!!
Grazie per tutte le delucidazioni :)
Francesco.

Posta un commento

 
Blog realizzato da Emidio Torre